La stagione invernale è quella nella quale si tornano ad indossare scarpe molto leggere, dotate di ammortizzazione pressoché nulla, tipicamente molto poco confortevoli e con chiodi inseriti nel battistrada.
È la stagione del cross country (o corse campestri), durante la quale le scarpe chiodate permettono di correre forte in tutte le condizioni di fondo.
Sono diversi i modelli di chiodate che si possono trovare sul mercato, normalmente utilizzati in pista: quelli per le gare di velocità, quelli per il mezzofondo, quelli per i salti. Fanno eccezione le scarpe per il cross, che hanno caratteristiche differenti rispetto ai modelli track&field: un’intersuola (quasi sempre) più spessa per avere maggior comfort sui terreni duri e irregolari dei campi gara, un battistrada morbido per avere il massimo grip, una tomaia rinforzata e più resistente e la tipologia (e numero) di chiodi inseriti nella suola, che possono essere di tipo piramidale o più classici e appuntiti.
La gamma di scarpe da corsa Dragonfly di Nike è una delle preferite da chi corre non solo in pista, ma anche nel fango. L’azienda americana ha introdotto una versione specifica delle proprie Dragonfly, il modello Dragonfly XC, che si differenzia da quello per le gare in pista per alcune piccole modifiche che le rendono più adatte all’utilizzo nelle corse campestri.
Andrea Soffientini corre da tempo con Nike Dragonfly quando ha bisogno di una scarpa chiodata: nel video sono messe a confronto la versione Dragonfly standard la Dragonfly XC specifica per i cross, spiegandone le differenze e le peculiarità per le quali sono più adatte all’utilizzo in pista e nelle gare di corsa campestre. Per entrambe una piastra in Pebax, non in carbonio, e un’intersuola molto sottile in schiuma ZoomX.