Quando si viaggia, per vacanza o per lavoro, è possibile continuare ad allenarsi come se si fosse a casa? La risposta, ovviamente, non può che essere positiva, ma ci sono alcune accortezze da tenere in considerazione. Nel corso degli anni ho avuto modo di viaggiare parecchio, principalmente per lavoro, in quasi tutti gli angoli del mondo: ho sempre cercato di portare con me le scarpe da corsa, approfittando dell’uscita giornaliera come occasione per poter visitare meglio i luoghi che mi ospitavano.
La corsa può diventare anche l’unica momento da sfruttare per fare del vero e proprio turismo, studiando un percorso che permetta non solo di allenarsi. ma anche di toccare alcune delle attrazioni del luogo nel quale ci troviamo. Spesso è sufficiente una verifica sulla mappa, magari utilizzando un servizio come Google Maps, per pianificare un percorso che ci permetta di allenarsi e fare un po’ anche i turisti.
Queste note nascono dal mio ultimo viaggio di lavoro all’estero, o meglio dovrei dire dal mio ultimo periodo di trasferta di lavoro: tre settimane durante le quali ho volato due volte nella costa pacifica degli Stati Uniti, ritornando a casa nel fine settimana, seguite da una settimana trascorsa a Taipei, Taiwan.
Non sono state poche le miglia volate, oltre 35.000, in questi 19 giorni e proprio per mantenere una presunta normalità ho cercato di non farmi mai mancare l’appuntamento quotidiano con la corsa. Ho incontrato percorsi e condizioni climatiche molto differenti e proprio da questo scaturiscono questi consigli pratici per il runner che vuole correre lontano da casa, poco importa che sia via per lavoro o per una meritata vacanza. Eccoli…
Studia il clima
Nei giorni precedenti la partenza è bene analizzare le condizioni meteo previste durante la permanenza a destinazione, così da capire che tipo di abbigliamento per correre sia il caso di avere a disposizione.
Se devo recarmi all’estero preferisco utilizzare i servizi meteo di Weather.com, normalmente più precisi, soprattutto quando l’analisi è fatta su destinazioni in altri continenti.
Scegli il giusto abbigliamento
Valutare quale tipologia di abbigliamento per la corsa avere a disposizione in valigia, privilegiando capi che possano essere abbinati tra di loro e adattati velocemente alle condizioni climatiche.
Un esempio potrebbe essere quello di non portare una maglia termica a manica lunga, preferendo l’abbinamento tra maglia termica a maniche corte e un paio di manicotti da utilizzare o meno in base al clima.
Usa il bagaglio a mano
Se possibile viaggiare sempre con bagaglio a mano, senza imbarcarlo in stiva, indossando durante il viaggio le scarpe da corsa (o mettendole nel bagaglio stesso).
Meglio avere sempre tutto l’indispensabile a portata di mano, per sfruttare qualsiasi momento libero, ma anche per non rischiare di “perdere” tutto insieme alla valigia (qualche volta capita).
Scegli le scarpe
Meglio portare due scarpe da corsa, che possono benissimo essere utilizzate per tutte le altre attività della giornata, soprattutto se la permanenza lontano da casa è superiore a un paio di giorni.
Scegliete di categorie differenti, in modo da poterle adattare anche alla tipologia di allenamento che vorrete fare o al terreno che poterete incontrare.
Previeni la pioggia
Non dimenticarsi abbigliamento o accessori che possano aiutare in caso di pioggia: giacca, smanicato, cappellino…
Personalmente ho sempre un cappellino con visiera nel mio kit per correre lontano da casa, che uso per proteggere gli occhi quando piove.
Sfrutta il tapis roulant
Se si pensa di correre sempre all’aperto anche se il clima è freddo, suggerisco di portare sempre e comunque un paio di pantaloncini e una maglietta nel caso in cui si optasse di correre su tapis roulant all’interno dell’hotel.
Sfrutta due cambi
Se possibile, portare sempre due cambi, soprattutto in inverno: l’abbigliamento utilizzato dovrà essere lavato appena rientrati dalla corsa e non è detto che tutti i capi riescano ad asciugarsi in tempo per l’allenamento successivo.
Se andate in luoghi caldi e avete modo di stendere all’aria aperta il vostro kit di corsa, un paio di pantaloncini e una maglietta sono più che sufficienti per tutta la permanenza. Ma per sicurezza…
Studia i percorsi
Anche prima di essere arrivati a destinazione studiare possibili percorsi sia attraverso un’analisi delle mappe Google sia servendosi di servizi specifici.
Trovo molto utile, soprattutto quando mi reco per la prima volta in una città, verificare tramite le Heatmap di Strava dove i podisti della zona sono soliti allenarsi e in questo modo replicare i loro percorsi.
Continuare ad allenarsi e correre quando si è in viaggio è possibile, ma richiede un po’ di pianificazione. Probabilmente si dovranno concentrare le uscite al mattino presto perché nel corso della giornata non ci sarà tempo per farlo, e magari chiedere un po’ di comprensione a chi accompagna perché la sera si vorrà andare a dormire un po’ prima per riuscire a svegliarsi per tempo e sufficientemente riposati.
Ma correre quando si è lontani da casa fa bene al fisico e alla mente e può diventare occasione di arricchimento culturale, alla ricerca di posti al di fuori dal classico giro turistico, che possono diventare sede delle proprie uscite di allenamento.
Un’ultima regola pratica, soprattutto se il viaggio è molto lontano da casa e con cambiamento di fuso orario, è quella di evitare gli allenamenti più intensi. Nelle ultime tre settimane sono passato due volte al fuso orario pacifico, quindi -9 ore indietro rispetto a quello italiano, per ripiombare poi al +7 in vigore in inverno a Taiwan: difficile essere fisicamente brillanti per poter sostenere una sessione impegnativa quando il corpo è sottoposto a cambiamenti così importanti. Meglio in questo caso dedicarsi alle uscite di corsa lenta e rigenerante, magari curando un po’ di più i chilometri corsi e, se possibile, mantenendo un appuntamento che ricalchi la stessa periodicità delle classiche uscite quotidiane.
Ovviamente, non è obbligatorio correre anche quando si viaggia: anche riposare può essere una giusta scelta, riprendendo gli allenamenti solo una volta tornati a casa. Ho scoperto però che questo non fa per me…