Ghost è probabilmente la scarpa più classica di casa Brooks, un modello con il quale molti podisti hanno iniziato la loro avventura di corsa e che ancora oggi, dopo 15 edizioni, è rimasta molto standard nella sua composizione e struttura. Brooks Ghost 15 è una scarpa “facile”, adatta per runner neutri o leggermente pronatori, sia per chi muove i primi passi, magari a ritmi bassi e per ogni situazione, ma anche conformata per atleti più evoluti che la possono utilizzare per gli allenamenti più lenti e di recupero, quando non è il cronometro l’obiettivo finale.
In questa versione Green Silence, Ghost 15 si fa anche portavoce della ricerca verso l’obiettivo “zero emissioni” di cui Brooks si è fatta carico, da qualche anno, come obiettivo aziendale. In questo particolare modello, infatti, il 39,4% del peso totale della scarpa è costituito da materiali riciclati, utilizzati per la prima volta anche nell’intersuola (al 10%), nella linguetta (al 25%) e nell’imbottitura attorno alla caviglia (al 25%) e secondo noi, anche se non dichiarato, nelle stringhe.
Anche l’unico colore proposto di questa versione (sia per uomo che per donna) richiama la sua anima “green”, con tonalità chiare e pulite: grigio molto chiaro gli elementi di tomaia, upper e battistrada, grigio più scuro quello di intersuola. Una scarpa elegante, da indossare anche dopo l’allenamento (sempre che si riesca a tenerla pulita!).
Al di là della composizione dei suoi materiali, Ghost 15 Green Silence non si discosta per altro dal modello più standard (di cui parliamo brevemente qui): una struttura molto classica, con drop di 12 millimetri, un’intersuola in DNA Loft v2 non eccessivamente ammortizzata e una tomaia in doppio mesh che garantisce una calzata comoda, sicura e con buona traspirabilità. Una scarpa davvero adatta a tutti i piedi, ma solo per chi non ricerca sensazioni e prestazioni delle calzature di più recente evoluzione.
Battistrada: 8
Circa 5mm di spessore per una gomma decisamente resistente, distribuita omogeneamente su tutta la pianta del piede, che permette a queste scarpe per andare oltre i canonici 600km delle calzature di ultima generazione. In 150km di corse si è appena consumato nei punti di maggior contatto al suolo. Ottimo il grip su tutte le tipologie di superfici, sia in salita che in discesa. Sul bagnato le ho usate una sola volta, senza alcun problema particolare. La durabilità è sicuramente la caratteristica primaria.
Intersuola: 6,5
È probabilmente l’elemento più criticato da parte di chi non ha apprezzato questa scarpa. Appena indossata, in effetti, Ghost 15 Green Silence sembra molto “secca”, una scarpa vecchio stampo. E probabilmente l’intenzione di Brooks è proprio quella di presentare un modello estremamente classico, sia come calzata che come sensazione di corsa. Non una scarpa rimbalzante, ma che semplicemente accompagna il piede nella corsa, senza stravolgere la naturalità della falcata e dell’appoggio. L’intersuola in mescola DNA Loft v2 ha un drop di 12mm, con un’altezza di 35mm nel tallone e 23mm nell’avampiede, che sostiene piede e tendini: ho iniziato ad utilizzarla con i tendini d’Achille un po’ infiammati e nel giro di qualche giorno il fastidio è scomparso.
Il poco spessore nella zona anteriore aiuta ad avere una buona sensibilità nel mesopiede durante la corsa, mentre la parte posteriore risulta molto stabile, anche per chi soffre di leggera pronazione: per questo è un modello adatto anche ai runner con peso importante, più lenti e tallonatori, che la possono utilizzare come unica scarpa da allenamento. Per tutti gli altri, il drop e il materiale dell’intersuola la rendono una calzatura particolarmente adatta per le corse lente di recupero.
Tomaia: 6,5
La tomaia è composta da un doppio tessuto Air Mesh ingegnerizzato, rinforzato con tecnologia 3D Fit Print nella zona posteriore del piede. Nulla di eclatante, un tessuto che fa il suo dovere, avvolgendo bene il piede e tenendolo ben saldo alla scarpa in ogni circostanza. Il materiale è traspirante, con maglie spesse che lo rendono particolarmente resistente e adatto alle temperature un po’ meno calde. Ottimo lo spazio nell’avampiede per le dita che non rimangono compresse e hanno molta libertà di movimento. Adatta soprattutto a chi non ama sentire la scarpa troppo fasciante e costringente.
Upper: 5
Due elementi su tre non mi hanno soddisfatto. Partiamo dalla nota più negativa, le stringhe: come già anticipato nel first look, le ho trovate molto “plasticose” e rigide. Anche dopo molte allacciature non si sono ammorbidite, come invece quelle presenti nel modello standard di Ghost 15. Fortunatamente, legate con doppio nodo non si sono più slacciate. La linguetta è di vecchio stampo, molto imbottita, ma troppo libera: spesso, a fine allenamento, l’ho trovata spostata verso l’esterno, nonostante il passante che la lega ai lacci per mantenerla salda al collo del piede. Due elementi da rivedere.
Bene, invece la zona posteriore, con una conchiglia di rinforzo che dà grande stabilità al tallone e una soffice imbottitura che circonda la caviglia che fa percepire la scarpa come molto morbida.
Peso: 5,5
Altra nota dolente. Nonostante un peso dichiarato di 287 grammi (come nella Ghost 15 tradizionale), nella versione Green Silence è aumentato di 16 grammi (303gr) nella taglia US 10,5. Un fattore non di primaria importanza per una scarpa di questo tipo, che contribuisce alla sensazione di avere ai piedi una calzatura ben strutturata, ma che la rende tra le più “massicce” tra le daily trainer attuali. Un aumento che sicuramente non influenzerà le prestazioni di nessun runner che le indossa, ma che la allontana dallo standard verso cui si muove il mercato.
Comfort: 6
È come se la Ghost 15 Green Silence avesse due anime in contrapposizione: una parte molto confortevole nella zona superiore, grazie alla tomaia morbida e ampia e agli inserti imbottiti, e una parte più rigida, sotto, che fornisce protezione e struttura. Nel complesso una scarpa che calza molto bene, con un feeling immediato, che non coccola il piede ma permette di correre senza particolari attenzioni e capacità. Come già sottolineato, il drop di 12mm, non più usuale tra gli ultimi modelli di scarpe da running, molto utile per fare riposare e riprendere i tendini affaticati dalle corse più veloci e impegnative.
Ritorno di energia: 6
6 politico, dato che stiamo parlando di una scarpa dove il ritorno di energia non è una componente fondamentale. L’ho provata per diverse tipologie di allenamento, dal lento alle ripetute brevi e non è certamente una calzatura fatta per spingere a ritmi veloci, sotto i 4 minuti al chilometro per intenderci. In questo caso Ghost 15 non aiuta né la gamba a girare, né il piede a spingere. Anzi, diversamente da quanto mi accade di solito dopo gli allenamenti più tirati, ho sentito parecchio affaticati i quadricipiti, piuttosto che i polpacci, proprio per la particolare conformazione della scarpa, con drop alto e mescola non estremamente reattiva.
Durata massima stimata: 8,5
“Non tutto il male vien per nuocere”, un proverbio che sembra calzare a pennello per la Brooks Ghost 15 Green Silence, dato che alcune delle caratteristiche che possono sembrare “negative”, si possono trasformare in “positive” se viste da un altro punto di vista. È il caso della durabilità: la mescola DNA Loft v2 dell’intersuola, il battistrada spesso e la tomaia ben strutturata, lasciano trasparire una durata nel lungo periodo molto elevata, anche oltre gli 800km per i runner più leggeri. Per i podisti più pesanti la differenza di chilometraggio potrebbe farla la schiuma dell’intersuola che, però, data la sua alta densità, sembrerebbe poter reggere nel tempo anche i pesi più massicci.
Prezzo ufficiale: 6,5
Il listino ufficiale indica 150 euro, come nella configurazione più classica. Un prezzo in linea con le daily trainer di altri brand. Mezzo punto in più della sufficienza perché essendo una “edizione limitata” avrebbe potuto essere presentata a prezzo maggiorato, come normalmente accade in queste occasioni.
Segnalo inoltre che, nonostante sia stata presentata come acquistabile in esclusiva solo nei punti vendita Cisalfa e online sul sito ufficiale Brooks , in realtà Ghost 15 Green Silence è presente sui siti web di altri rivenditori anche già scontata.
Voto finale: 6,5
La valutazione finale dopo 150km rispecchia totalmente le impressioni iniziali e quello per cui Brooks Ghost 15 Green Silence è stata progetta: correre senza pensieri. Una daily trainer molto classica, “old style”, con un’aspirazione “green”.
Una scarpa per atleti amatori principianti di qualsiasi peso, con appoggio neutro (o leggermente pronatori), anche tallonatori. Un modello “facile”, per imparare a correre, adatto ad atleti con ritmi non troppo veloci, che la possono utilizzare come scarpa unica o per le uscite più tranquille, anche molto lunghe.
Una calzatura che può essere sfruttata dagli atleti più evoluti, come seconda o terza alternativa, come scarpa da lento e soprattutto di recupero, per far riposare muscoli e articolazioni dopo allenamenti lunghi o lavori particolarmente pesanti. Ma non provatela a spingere, ne rimarreste molto delusi.
E se ormai siete abituati a mescole più morbide, reattive e alte, preparatevi all’arrivo di una versione tutta nuova della Ghost, la Max, che questo autunno verrà lanciata anche sul mercato italiano. Un’evoluzione interessante (paragonabile ad Asics Nimbus 25 o a Nike Invincible Run 3) che non vedo l’ora di poter provare.