Doppio parere tecnico per la Cloudboom Echo 3, la scarpa di On che racchiude in soli 215 grammi tutte le migliori tecnologie del marchio elvetico. Al fianco di Andrea Soffientini, Salvatore “Tore” Gambino (runner amatore con 1h 04’ 40” di personale in mezza e 2h 16’ 00” in maratona, ndr) che nelle ultime settimane ha provato lo stesso modello. Questo è quello che ci hanno raccontato…
On Cloudboom Echo 3: la doppia recensione
On Cloudboom Echo 3 è una scarpa da gara, pensata per atleti leggeri e veloci, con appoggio neutro e che prediligono la corsa di avampiede. Una calzatura molto simile come impostazione alle rivali Adios Pro di Adidas e Vaporfly di Nike.
L’intersuola è composta da una doppia mescola in Helion HF, schiuma in Pebax (come lo ZoomX di Nike), la mescola più leggera e reattiva di On, e da un secondo strato in CloudTec, materiale più ammortizzato, in grado di regalare, grazie alla sua doppia compressione orizzontale e verticale, un po’ di comfort. A completare il tutto, la piastra Speedboard in carbonio inserita nell’intersuola, con una forma ad arco pronunciata capace di donare una spinta alla scarpa davvero ben marcata.
Una scarpa abbastanza spinta, quasi “brutale”, che può essere utilizzata su tutte le distanze in base alle abitudini, dai 5K alla maratona.
Battistrada
Il battistrada è formato da gomma molto dura, posizionata in corrispondenza di tutti i punti di maggior usura. Presenta un ottimo grip su tutte le strade asfaltate e regolari; è invece un po’ più sdrucciolevole su asfalto più consumato e liscio, e soprattutto sulle strade bianche.
“Ho trovato molto beneficio soprattutto in pista – racconta Salvatore – dove è in grado di regalare molta stabilità: normalmente, in curva, con quasi tutte le scarpe, il tallone tende a scivolare via, mentre con questa On ho ritrovato un effetto molto simile a quello regalato dalle scarpe chiodate”.
Intersuola
Come già detto, l’intersuola è composta da una doppia mescola, in CloudTec e Helion HF. La composizione non sembra però fatta a “panino”: misurata col durometro, tutta la parte esterna dell’intersuola è risultata uguale. Quindi molto probabilmente la parte più rigida e reattiva in CloudTec è stata affogata, insieme alla piastra in carbonio, all’interno dell’Helion FF. La prima sensazione appena indossata è di avere ai piedi una calzatura molto rigida. Ma una volta iniziata la corsa, piede e scarpa diventano un tutt’uno, facendo correre in modo decisamente naturale.
Strana la conformazione, che presenta misure che differiscono da quelle che troviamo normalmente nelle calzature della stessa categoria: altezza nel tallone di 37mm e 28mm nell’avampiede, per un drop di 9 mm, misure atipiche per una scarpa racing che, però, anche in questa caratteristica racchiude parte del suo successo. Differentemente da quanto si potrebbe pensare, un differenziale così alto tra parte posteriore e anteriore aiuta a correre sbilanciati in avanti e di avampiede.
“Nell’avampiede ho trovato una risposta ottima: molta rigidità che asseconda perfettamente la spinta del piede – conferma Gambino -. Rigidità che si propaga anche nella parte posteriore della scarpa, dove normalmente preferisco una risposta più morbida, che potrebbe però diventare un ostacolo nelle gare più lunghe quando la gamba diventa stanca e ha bisogno di maggior supporto”.
Tomaia
La tomaia è decisamente minimal, leggerissima, in microfibra e riduce al minimo l’assorbimento di acqua e sudore. Veste abbondante, ma ho comunque optato per utilizzare la taglia di sempre; anche perché sotto al tallone, il logo On stampato sulla soletta è in silicone e aiuta il piede a rimanere ben saldo nella scarpa, evitando lo scivolamento in avanti.
In generale la calzata è avvolgente, non costringe il piede, rendendo la Cloudboom Echo 3 davvero filante.
Upper
Stringhe, conchiglia tallonare e linguetta. Partiamo da quest’ultima: la linguetta è racing e fascia bene il collo del piede, fissata sul lato interno della tomaia per non scivolare durante la corsa. La zona del tallone è leggermente imbottita e presenta una conchiglia che da stabilità alla scarpa, senza essere troppo dura. Menzione d’onore per i lacci, che sembrano molto semplici al primo sguardo, ma in realtà sono ricoperti da un sottile strato di gel in silicone che li rende molto saldi e non si slegano praticamente mai.
Peso
Il peso è in linea con la maggior parte delle scarpe da gara di ultima generazione: 215 grammi circa nella misura US 9.5, una via di mezzo tra la Vaporfly di Nike e la Adios Pro di Adidas.
Prezzo
Il costo è decisamente importante: 299.95 euro. Una scarpa non per tutte le tasche, ma che deve essere scelta dai runner che la vogliono utilizzare davvero per quello per cui è stata progettata: correre (molto) forte.
Durata stimata
Come tutti modelli racing di ultima generazione, dopo qualche centinaio di chilometri perdono un po’ le loro caratteristiche primarie. “In gara molto probabilmente possono essere utilizzate fino ai 200-250km – spiega Salvatore – ma potranno poi essere riconvertite per gli allenamenti di qualità anche fino ai 500 o 600 chilometri”.
Prossimi utilizzi
Le ho indossate agli ultimi Campionati Italiani di mezza maratona di Telese e mi ci sono trovato decisamente bene. Prossimamente le voglio provare ad usare in maratona (al 99% a Firenze), nonostante sia una scarpa molto spinta e fatta per correre sempre in spinta e di avampiede. Ma mi ci sono trovato davvero bene, quasi fosse stata fatta su misura per me, e voglio vedere fin dove può aiutarmi ad arrivare.
“Io ho abitudini diverse – dice invece Gambino -. Io preferisco utilizzarle in gare più brevi, come 10K e mezze maratone, quando la gamba è sempre tonica e si riesce a far lavorare molto il piede. In maratona preferisco qualcosa di un po’ più protettivo”.
In generale, indossando On Cloudboom Echo 3 si ha quasi l’impressione di utilizzare una scarpa chiodata che aiuta a spingere molto di avampiede e di graffiare il terreno. L’ho trovata anche molto stabile nelle curve più strette e nelle ripartenze. Una delle poche scarpe da gara con un’anima davvero racing. Il prezzo è un po’ troppo alto, ma per il feeling che mi ha dato lo giustifica. Ad oggi, per me, è la scarpa con cui mi sono trovato meglio in gara.
Se avete curiosità, domande o commenti sulle On Cloudboom Echo 3, potete lasciarli sotto al video di YouTube o sotto tutti post sui canali social.