Adidas Adizero Boston 12 è la scarpa intermedia della casa tedesca, da utilizzare nei lavori in settimana come ripetute, medi, variazioni di ritmo e i lunghi. Un modello che mancava da un po’ di tempo tra le scelte del brand delle tre strisce che, con le edizioni 10 e 11, non aveva soddisfatto i runner che cercavo qualcosa di un po’ più veloce.
La scarpa è composta da due mescole nell’intersuola: Lightstrike 2.0 nella parte inferiore e Lightstrike Pro nella zona superiore, che racchiudono i tipici Energy Rods 2.0 di Adidas, che aiutano a dare più stabilità alla scarpa e a non disperdere energia nella fase di spinta.
L’altezza al tallone è di 38mm e 31mm nell’avampiede, con un drop inusuale di 7mm, un millimetro in meno rispetto alle precedenti versioni. Una scarpa veloce, che permette di correre molto bene di avampiede, ma che può tranquillamente essere utilizzata anche dai runner che tendono a tallonare un po’ di più.
A chi è consigliata la Boston 12? Sicuramente è una scarpa adatta per atleti con appoggio neutro, leggeri e veloci, per i lavori meno impegnativi, come fartlek, medi e i lunghi per mezza e maratona. Per gli atleti più pesanti, sopra i 75kg e magari un po’ più lenti, le consiglio invece per tutti i lavori più specifici e per le gare più corte, fino alla mezza maratona. I runner ancora più pesanti la possono sfruttare per ripetute brevi e qualche gara, sempre fino alla mezza maratona. La sconsiglio invece vivamente ai pronatori.
Battistrada: 9,5
Il battistrada è uno dei punti di forza di questa scarpa rivestita con gomma Continental, che presenta delle scanalature che aumentano ancora di più la presa a terra. Si è comportata in maniera egregia in tutte le condizioni climatiche e su qualsiasi superficie. Una delle migliori soluzioni provate fino ad oggi. Ho volutamente tolto mezzo punto perché ha iniziato a logorarsi un po’ troppo subito dopo le prime uscite.
Intersuola: 8
Nell’intersuola troviamo le migliorie più importanti ed evidenti della Boston 12, soprattutto se confrontate con le versioni 10 e 11. Una doppia mescola, con Lightstrike 2.0 nella parte inferiore, più morbido, più leggero e più reattivo rispetto all’edizione 1.0, e Lightstrike Pro (schiuma presente anche nelle Adios Pro 3) nella parte superiore, anche in questo caso un po’ più confortevole. Racchiusi nel mezzo, Energy Rods 2.0 con elementi in fibra di vetro, un connubio che ha dato come risultato una scarpa decisamente più leggera e reattiva rispetto ai modelli precedenti.
Tomaia: 8,5
La tomaia è in nuovo mesh sintetico. Non ci sono più gli inserti in finta pelle, che rendono la versione 12 meno “romantica e rétro”, ma sicuramente più traspirante e più leggera. La zona interna del piede sopra l’arco plantare, che nei modelli precedenti tendeva a strapparsi, sembra essere diventata più resistente (almeno fino ad oggi). Il risultato è una calzatura che avvolge perfettamente il piede e lo rende filante senza costringerlo, con molto spazio nella zona anteriore, caratteristica che non ha dato problemi né di vesciche né di sudorazione eccessiva, anche durante le corse più lunghe.
Per la scelta della misura, il mio consiglio è di optare per la stessa taglia US che utilizzate con qualsiasi altro modello da running.
Upper: 7
Stringhe, linguetta e tallone. Quest’ultima zona è stata modificata rispetto alle versioni precedenti: non c’è infatti la schiuma a protezione del tendine d’Achille, ma solo una piccola linguetta che aiuta a calzare la scarpa e l’imbottitura è presente solo sui lati. Sempre nella zona tallone, è stata inserita una piccola conchiglia di rinforzo per dare più stabilità al piede. La linguetta è di tipo racing, senza imbottitura e molto minimal, che si adatta perfettamente al collo del piede. I tiranti dei lacci sono ben strutturati e permettono un’allacciatura salda. Unico neo le stringhe, molto sottili, che han bisogno di molta attenzione nell’allacciatura, perché tendono a sciogliersi con molta facilità (personalmente ho sempre dovuto fare un doppio o triplo nodo).
Peso: 8
Nella mia misura US 9.5, le Adizero Boston 12 pesano 260 grammi, un risultato nella media per una calzatura intermedia destinata ai lavori di qualità. Il grosso punto a favore è che, indossate, sembrano invece molto più leggere. Rispetto ai modelli precedenti, sia come peso effettivo sia come percepito, Adidas ha fatto davvero passi da gigante.
Comfort: 8,5
La tomaia è fasciante e dà un senso di sicurezza e stabilità molto forti. L’utilizzo di una nuova mescola più morbida ne ha migliorato anche le sensazioni durante la fase di appoggio. Durante le corse più lunghe si percepisce una minor protezione rispetto alle scarpe da lento, ma lascia le gambe abbastanza riposate.
Ritorno di energia: 8,5
Come già detto, l’intersuola è stata migliorata come morbidezza, ma è anche aumentata decisamente la sua reattività, grazie all’utilizzo sinergico delle due schiume Lightstrike e ai nuovi Energy Rods. Tutte caratteristiche che fanno risultare Boston 12 come una delle migliori scarpe per i lavori di qualità.
Il loro miglior range di utilizzo è per ritmi tra i 3’15” al chilometro e i 4’20”. Con passo più veloce si fa fatica a spingerle, mentre andando più lenti si sente la poca protezione rispetto a scarpe da fondo lento.
Durata massima stimata: 8
La durata è abbastanza soggettiva e dipende soprattutto dall’utilizzo che se ne fa. Gli atleti più leggeri e veloci, che utilizzano le Adidas Adizero Boston 12 per i lavori meno impegnativi e per i lunghi in preparazione di mezza e maratona, potrebbero arrivare verosimilmente anche a 600km. Gli atleti più pesanti che la sdfruttano per le lavori di qualità e gare, potranno utilizzarle senza perdere troppo nel grip e nel ritorno di energia, fino a 450km totali.
Prezzo ufficiale: 8+
Il prezzo di listino è di 160 euro, in linea con tutti i modelli di scarpa intermedia presenti sul mercato.
Voto finale: 8,2
Considerate tutte le sue caratteristiche, Adidas Adizero Boston 12 credo che sia la miglior scarpa del settore intermedie attualmente presente sul mercato. Il grip del battistrada, la leggerezza generale e la reattività dell’intersuola sono il suo cavallo di battaglia. E il rapporto qualità prezzo la rendono una calzatura appetibile per molti runner.
Se l’avete provata, se siete incuriositi dalla mia prova e se avete domande, potete lasciarle nei commenti sotto al video di YouTube o sui canali social. Ci vediamo in giro per l’Italia. Buone corse a tutti!