E’ una delle scarpe più attese di questo inizio 2023, evoluzione di una coppia di calzature che ha riscosso grande successo tra gli appassionati per via della loro originalità. Con Invincible Run 3 Nike mantiene alcune caratteristiche tecniche viste in Invincible 1 e Invincible 2, modificando però anche molti aspetti.
Nike Invincible Run 3 rimane una scarpa pensata per le corse lente e per i rigeneranti, che rientra nella categoria del massimo ammortizzamento. Con un peso di 304 grammi nella misura 9.5 US si caratterizza per la cospicua presenza di intersuola ZoomX: l’altezza da terra nel tallone è di 40mm, che scendono a 31mm nell’avampiede per un drop di 9mm. Rispetto al modello precedente ci sono 2 mm in più di materiale zoom x nell’intersuola grazie al quale la scarpa diventa ancora più ammortizzata. La calzata non crea nessun problema di vestibilità e per questo motivo consiglio stesso numero solito.
Suola: 8,5
E’ migliorata rispetto alla versione precedente: il carrarmato è a forma di waffle per aumentare il grip e l’ammortizzazione, si consuma anche relativamente poco ed essendo così intagliato c’è tanta gomma da usurare prima che perda il grip. Presenta comunque il problemino dei vecchi modelli in quanto con l’uso tende a consumarsi sul tallone esterno.
Intersuola: 8
L’intersuola in ZoomX è una delle schiume più reattive e leggere sul mercato: lo spessore di 40mm sul tallone fa in modo che ci sia una enorme ammortizzazione. Nutro dubbi se lo ZoomX sia lo stesso utilizzato sul modello precedente e soprattutto sulle Nike Vaporfly in quanto lo trovo più duro e meno reattivo. In generale questo nuovo modello acquisisce più ammortizzazione a discapito della reattività più presente in Invincible Run 1 e 2.
Tomaia: 8,5
La tomaia è in flyknit, tomaia più tosta rispetto ai modelli precedenti: aiuta a rendere la scarpa più stabile pur restando comunque abbastanza leggera. La trovo ideale per correre in primavera in termini di traspirabilità del piede e credo promossa anche per l’estate.
Parte superiore: 7,5
Le stringhe sono caratterizzate da un intaglio che non le fa slacciare: nel corso delle mie uscite non mi è mai successo che venissero meno. La zona del tallone ha una conchiglia protettiva non fastidiosa, piuttosto morbida grazie ai cuscinetti; l’unico neo è la linguetta che richiede di essere sistemata correttamente prima di iniziare a correre così da evitare problemi al collo del piede.
Peso: 7
Il peso è alto, in quanto non siamo quasi più abituati a vedere un valore di 300 grammi per delle scarpe da corsa. Essendo una scarpa da lento e categoria massimo ammortizzamento ritengo però che questo peso, di fatto identico a quello delle Infinity Run 2, sia giustificato.
Confort: 8
La tomaia un po’ più duretta e l’intersuola altrettanto rendono il confort complessivo leggermente peggiorato rispetto a quanto offerto dalle Infinity Run 2. D’altro canto è migliorata la stabilità quindi per le articolazioni si tratta di scarpe che offrono un buon comportamento: in generale le Invincible Run 3 rimangono, al pari del modello 2, delle ottime scarpe salva infortuni.
Ritorno di energia: 7
Come già anticipato nutro dubbi sulla qualità di ZoomX usata: l’impressione è che si sia puntato più sull’ammortizzazione che sulla reattività. Detto questo i lenti svelti e fartlek si riescono tranquillamente a fare con queste scarpe.
Durata massima stimata: 9,5
Il voto per questo aspetto è il più elevato che ho dato alle Invincible Run 3: il battistrada molto strutturato e l’inserimento di più materiale nell’intersuola porta a pensare che la scarpa supererà tranquillamente gli 800 km, se non addirittura andando oltre quando abbinata ad atleti di peso non elevato.
Prezzo ufficiale: 7
Il listino ufficiale pari a 189€ è un po’ altino ma ci siamo ormai abituati: è una cifra che vale la pena di investire per una delle 3 migliori scarpe da lento, anche in considerazione dell’utilizzo dei migliori materiali di casa Nike.
Voto finale: 7,8
La scarpa è cambiata sia nel design che nelle parti tecniche: esteticamente mi piace di più e ho apprezzato molto la tomaia soprattutto perché la sento più stabile. A livello di protezione si sente l’adozione di una maggiore quantità di ZoomX ed è aumentata anche la stabilità generale.
Un passo indietro però rispetto al modello precedente lo devo segnalare in termini di reattività: vero è che da una scarpa pensate per le corse lente vado a cercare altre caratteristiche tecniche.