Se c’è un paio di scarpe che ha messo d’accordo più o meno tutti negli ultimi 3 anni sono le Nike Vaporfly Next %, scarpa della quale vi racconterò non solo le principali caratteristiche ma soprattutto come vanno quando le si usa per tanti km.
Ho usato da quasi 3 anni a questa parte diverse paia di Nike Vaporfly Next % tanto nel modello 1 come in quello 2. In questo articolo, che comprende anche un video, vi racconterò la mia esperienza e come queste scarpe hanno retto a un utilizzo tra gare e allenamento per molti km. Parlando di scarpe racing è noto che le calzature di questo tipo non sono tipicamente adatte a lunghe percorrenze: eccellenti quando appena estratte dalla confezione, tendono a perdere abbastanza rapidamente le doti di risposta che le caratterizzano anche quando sono dotate di piastra in carbonio, come nel caso di queste Vaporfly Next %.
L’approccio comune è che una volta arrivate a 200km di percorrenza le scarpe racing cambiano destinazione d’uso, spostandosi dalle sole gare agli allenamenti veloci per poi venir utilizzate in allenamenti lunghi svelti quando i km totali arrivano attorno ai 400.
La mia storia podistica con le Nike Vaporfly Next % passa attraverso il primo modello, utilizzato inizialmente solo per gare: ci ho corso di tutto, dalla maratona alla mezza sino a 5km su strada, con grande soddisfazione. In seguito ho acquistato un secondo paio di Vaporfly Next %, il modello 2 da dedicare alle gare, utilizzando le Vaporfly prima serie per allenamenti in pista continuando ad avere buone sensazioni di risposta. Non erano più così reattive come all’inizio ma non davano segnali di cedimento particolari: in questo credo di essere stato aiutato dal mio peso, attorno ai 61Kg, che mi aiuta a usurare le scarpe qualcosa meno di chi è più corpulento di me.
Al momento attuale le mie Vaporfly Next % 1 hanno percorso oltre 730 km; le ho recentemente usate per un allenamento non troppo veloce su strada, dopo mesi che erano in armadio, ritrovando le stesse sensazioni del passato: la spinta è sempre ben presente e la reattività superiore a tante altre calzature nuove ma meno racing.
La prima Vaporfly Next % è quindi stata per me una scarpa che potrei definire perfetta per quella che è la sua destinazione d’uso: la gara, o l’allenamento tirato. Certo, è poco confortevole come del resto lo sono un po’ tutte le scarpe da gara, lo stack alto e la pianta molto stretta la rendono tutt’altro che stabile quando si devono affrontare curve strette ma non ho mai avuto problemi correndoci in pista. D’altro canto ripaga con un ritorno di energia, dato dalla piastra in carbonio e dalla intersuola in ZoomX, che lasciano senza parole la prima volta che le si indossa.
La particolarità delle mie Vaporfly Next % è quelle di essere durate tantissimo: portarle oltre i 700Km è stato quasi un azzardo pensando al tipo di scarpa. L’usura c’è ed è ben evidente: la suola è quasi liscia nella parte frontale in corrispondenza dei punti di contatto mentre nella parte posteriore lo si nota in particolare nella parte esterna della scarpa di sinistra. L’usura è comunque abbastanza uniforme e ha intaccato solo marginalmente l’intersuola in ZoomX, che in queste scarpe è molto esposta dal mesopiede al tallone.
L’esperienza con la seconda serie di Vaporfly Next % di Nike è stata diversa: ho avuto in uso due paia di queste scarpe, con un terzo acquistato sfruttando un super affare e ancora mai utilizzato. Le scarpe di colore azzurro hanno visto poco più di 400km percorsi, anche qui inizialmente solo per gare su varie distanze come maratona, mezza e le 5km del giro del Varesotto 2022 e in seguito sfruttate per allenamenti veloci principalmente in pista.
La mia sensazione soggettiva con queste scarpe è stata quella di ritrovare quanto già avevo visto nelle Vaporfly Next % 1, ma con alcune differenze. La struttura della scarpa è di fatto identica mentre è cambiata di molto la parte superiore, con alcune lievi modifiche nella conchiglia del tallone che è diventata un poco più confortevole e nel mesh che ha cambiato completamente materiale; diverse anche le stringhe, ancora più pratiche e funzionali.
Anche nella versione 2 le Vaporfly Next% rimangono scarpe racing spinte, decisamente poco comode ma che indossate ai piedi e fatte spingere si rivelano essere armi podistiche eccellenti. Ho però da subito avvertito una percezione soggettiva leggermente diversa rispetto alla prima serie, che detto in modo chiaro “mi piaceva un po’ di più”. Mi sembrava mancasse qualcosina che le Vaporfly Next % prima serie mi avevano dato, per quanto la scarpa sia costruttivamente pressoché identica; mi sono confrontato con altri amici podisti che hanno usato entrambe le scarpe e buona parte di questi condivideva con me l’impressione che la prima serie avesse un qualcosa in più, percepito maggiormente come sensazione che effettivamente misurabile in modo oggettivo.
Ma come si sono usurate le mie Vaporfly Next % 2? Dopo 400km la parte superiore regge bene, mentre la suola mostra i classici segni dei km percorsi nella parte anteriore. Posteriormente si sono rovinate di più delle prime Vaporfly Next% ma questo dipende non da una struttura diversa della scarpa quanto da me: l’estate scorsa, quando le ho usate molto, ero alle prese con un problema al tendine femorale sinistro che mi ha portato a cambiare un po’ postura di corsa correndo più di tallone con quel piede.
Al momento le mie Vaporfly Next % 2 azzurre vanno ancora benone: la risposta è più brillante delle mie Vaporfly Next % 1 visto il differente quantitativo di km percorsi e vanno ancora benissimo per i lavori in pista, ripetute o medio che sia. Nel frattempo sto usando in gara il mio terzo paio di Vaporfly Next %, un modello 2 di colore nero con 100km percorsi che a parte l’essere un po’ sporche e un minimo di usura nella parte inferiore vanno esattamente come se fossero nuove. Con queste penso di poter fare ancora almeno 100-150km in gara per poi andare con esse a sostituire il modello azzurro per i lavori in pista: ci correrò la prossima maratona, un paio di mezze e forse ancora una maratona prima di utilizzarle solo per i lavori più veloci.
Da ultimo le Vaporfly Next % nuove, acquistate a maggio 2022 e ancora riposte nell’armadio in attesa di venir battezzate sulla strada. Ne ricomprerei subito un altro paio alla prima occasione, così da tenerle a disposizione non appena quelle che ho ora arriveranno a fine vita utile: ovviamente a condizione di trovarle a buon prezzo, cosa che ultimamente accade con una certa frequenza.
Il principale ostacolo all’acquisto di queste scarpe, ma il discorso può essere esteso a un po’ tutte le scarpe racing, è legato proprio al loro costo d’acquisto: il prezzo di listino è sempre molto elevato, parliamo di 250€ per le Vaporfly Next % 2, ed oggettivamente poco giustificabile pensando al loro essere scarpe iper specializzate e con una durata utile ridotta. Con i vostri soldi potete fare quello che meglio credete: non vi consiglierò mai di acquistare queste scarpe, o calzature racing più in generale, per correrci dei lenti perché sarebbe uno spreco economico oltre ad un utilizzo tutt’altro che ideale di queste calzature. Se acquistate per gareggiare, cercando il personal best o un buon risultato, si rivelano essere scarpe eccellenti e questo giudizio è condiviso da un po’ tutti coloro che le possiedono. Non è in ogni caso difficile trovarle a prezzi ben più contenuti, in alcuni casi con sconti che si avvicinano al 50% rispetto al prezzo ufficiale.
Alla luce della mia esperienza Nike Vaporfly Next %, tanto la prima serie se la trovate sugli scaffali da qualche parte come la seconda, si è rivelata essere una scarpa ideale per qualsiasi tipo di distanza su strada: dalla 5km fino alla maratona, spingendosi anche alle Ultra su strada. Non le consiglio a chi abbia problemi di postura evidenti: sono scarpe con una suola molto stretta soprattutto sul posteriore e per questo motivo possono essere poco stabili per chi tallona e ha un peso più importante. Circa i ritmi, viene da pensare che vadano bene un po’ tutti; io le ho usate per correre distanze sino alla mezza maratona a poco meno di 4 minuti al km di media, trovando una risposta sempre ottima. Scendendo di ritmo emerge la loro ridotta comodità, ma la risposta è sempre valida: anche a 5 al km, negli ultimi km di una maratona iniziata forte e terminata in progressione regressiva, la risposta è stata buona nonostante il podista in oggetto avesse finito la benzina da un po’. Restano comunque scarpe iper specialistiche, da usare in gara e da tenere per i lavori veloci, e solo per quelli, una volta che si è raggiunta una certa percorrenza.
Quale numero? Io mi sono trovato bene con il mio classico, che è il 41: true to size, come dicono in America: personalmente le ho trovate mediamente spaziose nella parte anteriore e con sempre una certa distanza di sicurezza dalla punta, cosa molto apprezzata soprattutto sulle distanze più lunghe. Sono comode come può esserlo una scarpa racing, con la quale ricercate la prestazione assoluta e alla quale non chiedere di essere una pantofola.
Parlando con Andrea di scarpe qualche giorno fa gli ho detto, in un lampo di genio, “ecco, ho trovato con cosa correrò il Passatore: con le Vaporfly”. Lui mi ha guardato con un misto di scetticismo, incredulità e forse pena pensandomi lungo la strada che porta al passo della Colla, sbuffando quasi ma senza aggiungere una parola. Non per le Vaporfly, ma per me che voglio correre 100km. La sua gara preferita sono i 10.000 in pista, io invece avendo altra età e ritmi trovo nella sofferenza della lunga distanza la sfida podistica vera con me stesso. Vorrà dire che ci scapperà un video “correre 100km con la Vaporfly Next % in un giorno”, ovviamente augurandomi di arrivare a Faenza.