La maratona di Firenze è una delle 42 chilometri storiche d’Italia, sicuramente una delle più partecipate, insieme a Roma, Milano e Venezia. Il suo percorso dal sapore rinascimentale si snoda interamente nel centro città, permettendo di respirare la sua storia e la sua arte e uscendo solo per qualche tratto verso le zone più periferiche. Partenza e arrivo sono ubicate in piazza del Duomo, ai piedi della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e del Battistero di San Giovanni, che da soli valgono già il prezzo del pettorale.
La zona di partenza (per tutti alle ore 8.30) è abbastanza stretta: la lunga scia dei maratoneti incanalati lungo Via dei Calzaiuoli, sfilerà per oltre dieci minuti prima di lasciare la piazza. La parte iniziale di percorso è su lastricato, in leggera salita, che con le gambe fresche non sarà nemmeno percepita dai più. I primi due-tre chilometri si allontanano dal centro, verso Piazza San Marco prima e la Chiesa della Santissima Annunziata poi. Rispetto alle passate edizioni non è previsto il giro di boa intorno al Cimitero degli inglesi, svoltando semplicemente verso Piazza della Libertà e Fortezza da Basso in direzione Parco delle Cascine.
Poco prima del 5° chilometro la prima difficoltà, il sottopasso della ferrovia: è abbastanza lungo e con un buon dislivello; permette di spingere in discesa e non perdere secondi preziosi in salita, ma sempre senza esagerare. Ritornati in superficie si corre su un lungo rettilineo di circa un chilometro e mezzo prima di un piccolo giro di boa e l’entrata al Parco delle Cascine, la casa dei runner fiorentini.
La primissima parte di parco è un falso piano in salita impercettibile, dove è possibile perdere uno o due secondi sul passo-gara, recuperabili tranquillamente una volta invertita la direzione, intorno al 10° chilometro, costeggiando la riva destra dell’Arno. Molto suggestivo il passaggio al 13° chilometro dedicato al capitano della Fiorentina, Davide Astori, prematuramente scomparso nel 2018. Nota importante per chi corre con un passo più lento dei quattro minuti al chilometro o comunque sopra le tre ore di gara: fate attenzione, all’interno delle Cascine, a non rimanere imbottigliati nel “traffico”. Il tracciato non è molto largo in questi punti, si corre ancora in gruppi numerosi e in corrispondenza delle curve potrebbero formarsi fastidiosi imbuti: per non perdere il passo meglio scegliere traiettorie esterne più larghe ed esterne.
Verso il 16km si esce dal Parco delle Cascine, in prossimità dell’Ippodromo del Visarno, per dirigersi verso il Ponte della Vittoria e attraversare l’Arno per la prima volta. Prima si deve percorre un nuovo sottopasso, più breve rispetto a quello già incontrato, ma con una pendenza più importante. Fate attenzione.
Costeggiando l’Arno sulla riva opposta si corre verso Palazzo Pitti, leggermente in salita, un lungo tratto in porfido lastricato abbastanza irregolare a cui fare molta attenzione per non rischiare di cadere o infortunarsi.
Uno dei passaggi più suggestivi della maratona di Firenze è quello su Ponte vecchio, al chilometro 19 e mezzo, dove godersi uno dei tratti più storici e caratteristici della città immersi in una cornice di pubblico che farà aumentare il passo involontariamente. Poco meno di cinquecento metri per riattraversare nuovamente l’Arno sul Ponte delle Grazie e involarsi verso la mezza maratona in prossimità del Ponte di San Niccolò: un percorso filante, senza particolari ostacoli, dove poter anche far riposare un po’ le gambe, prima di ritornare verso il centro di Firenze con il suggestivo passaggio in Piazza Santa Croce (22,5km). Attenzione sempre al porfido e alle irregolarità del terreno.
Qui inizia probabilmente la zona mentalmente più difficile di tutta la maratona, con un percorso piatto e regolare che si allontana dal centro città per dirigersi verso zona Campo di Marte, lo Stadio Artemio Franchi, il Nelson Mandela Forum e il palasport di Firenze, sede dell’Expo Village della maratona. Siamo al 30° chilometro.
Il punto più delicato di tutto il tracciato è al 35° chilometro, in corrispondenza del cavalcavia dell’Affrico, prima di essere ributtati verso il centro città e il traguardo della maratona. Un punto davvero critico per molti runner, già sfiancati dal “muro” e che qui si troveranno davvero a doverne “scalare” uno: la salita è relativamente corta, circa duecento metri, ma che possono rimanere nelle gambe se non si è pronti. Il mio personale consiglio è di non aggredirla, salendo al proprio ritmo e facendosi trascinare dai “compagni di ventura” che in quel momento saranno al vostro fianco.
Gli ultimi chilometri di gara saranno un colpo di scena degna di un film horror, soprattutto per chi sarà alla sua prima volta alla Firenze Marathon: una veloce toccata e fuga verso Piazza Duomo, a poche decine di metri dall’arrivo, sfiorando per ben due volte il Duomo e il Battistero, per poi ridiscendere per l’ultima volta verso il Lungarno e gli Uffizi. Non cedete alla tentazione di fermarvi e camminare, perché il cartello del 40° chilometro è davvero dietro l’angolo. Ma soprattutto perché gli ultimi cinque chilometri di gara sono una vera immersione nel cuore di Firenze, con la Cattedrale di Santa Marie del Fiore, il Campanile di Giotto, il Battistero di San Giovanni, il Lungarno gli Uffizi e un labirinto di stretti vicoli che portano verso la stupenda Piazza delle Signoria. Nessun problema per i passaggi ridotti, dato che le fila a questo punto di gara saranno molto lunghe, ma attenzione sempre al fondo molto irregolare e scivoloso.
Dopo aver percorso via dei Calzaiuoli in tutta la sua lunghezza, l’ultima curva a sinistra in piazza del Duomo sarà il momento della gloria, quello dove alzare le braccia al cielo, dare forza alle ultime energie rimaste e tagliare il tanto agognato traguardo.
Nonostante le molte curve e il fondo irregolare del centro città, il percorso della maratona di Firenze risulta sempre essere molto veloce e adatto a chi voglia provare a conquistare il proprio personal best. È comunque un tracciato impegnativo, dove arrivare muscolarmente ben preparati e dove il meteo può fare la differenza. Una gara che porto nel cuore, perché è stata teatro del mio esordio in maratona nel 2018: una giornata da lupi, con pioggia incessante dal primo all’ultimo metro e crampi che mi hanno accompagnato negli ultimi cinque chilometri di gara. Se volete correre una maratona lungo un percorso indimenticabile e immersi nel tifo, scegliete Firenze: domenica 26 novembre, ancora una volta, ci sarò anch’io. E non sarà di certo l’ultima volta…